Amo ergo sum

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I 5 elementi nel Buddhismo e nello Yoga | Tenet22

Nella nostra cultura iper-razionale e materialistica gli individui non hanno dubbi nel percepire terra, acqua, fuoco, aria come oggetti sostanziali. I loro sensi, però, sono operazioni mentali

Nella nostra cultura iper-razionale e materialistica gli individui non hanno dubbi nel percepire terra, acqua, fuoco, aria come oggetti sostanziali. I loro sensi, però, sono operazioni mentali. Quando vedono, sentono, annusano, assaporano e odono, è la loro mente che sceglie, tra una infinità di possibilità, cosa percepire e come percepirlo. Alla fine, gli individui si ritrovano comunemente a vivere in una sorta di mappa mentale della realtà, ed è in questa mappa che la realtà appare loro oggettiva e sostanziale. 

Nel buddhismo terra, acqua, fuoco e aria sono visti come esperienze emotive. In particolare: 

  • la terra è l’emozione della sofficità e durezza o pesantezza e leggerezza, 
  • l’acqua è l’esperienza dell’umidità e secchezza, 
  • il fuoco è l’emozione del calore e raffreddamento, 
  • l’aria è l’esperienza del movimento e dell’immobilità. 

La sensazione dell’oggettività è conseguente al fatto che l’uomo vuole il potere, il controllo sulla realtà. Non si può avere controllo su un’emozione, ma un oggetto materiale, invece, è misurabile prevedibile, governabile. 

Viviamo in un mondo simbolico, che è un mondo immaginale, dove ogni cosa è sogno, immagine, spirito. La materia e lo spirito sono due aspetti della medesima realtà, distinti ma non separati. 

Confondere la terra imaginale con la terra oggettiva e sostanziale è il principio alla base della violenza. 

Nella nostra cultura iper-razionale e materialistica gli individui non hanno dubbi nel percepire terra, acqua, fuoco, aria come oggetti sostanziali. I loro sensi, però, sono operazioni mentali. Quando vedono, sentono, annusano, assaporano e odono, è la loro mente che sceglie, tra una infinità di possibilità, cosa percepire e come percepirlo. Alla fine, gli individui si ritrovano comunemente a vivere in una sorta di mappa mentale della realtà, ed è in questa mappa che la realtà appare loro oggettiva e sostanziale. 

Nella tradizione yogica gli elementi sono associati ai chakra ed hanno un loro yantra, o simbolo. 

  • La terra è l’elemento del primo chakra e il suo yantra è il quadrato. 
  • L’acqua è l’elemento del secondo chakra e il suo simbolo è la mezzaluna crescente.
  • Il fuoco è l’elemento del terzo chakra e il suo simbolo è il triangolo con il vertice rivolto verso il basso. 
  • L’aria è l’elemento del quarto chakra e il suo yantra è la stella a sei punte. 
  • L’etere è l’elemento del quinto chakra ed è rappresentato dal disco della luna piena. 

Come a dire che ad ogni elemento corrispondono delle capacità e delle forme. I chakra, infatti sono le “ruote”, dove l’energia vitale (“kundalini”) si manifesta in azioni. 

Il primo chakra si trova nell’area del perineo, qui kundalini è istinto di sopravvivenza, capacità guerriera. Nel primo chakra risiede lo spirito primitivo e guerriero. 

Il secondo chakra è nell’area degli organi genitali e qui kundalini si manifesta come energia sessuale ed emozione. Nel secondo chakra risiedono lo spirito animale (quello che Jung chiamava il “doppio animale”) e lo spirito del bambino; tutte le emozioni che abbiamo vissuto da bambini non sono andate perdute, abitano l’area del secondo chakra, una zona morbida del corpo, che non ha una gabbia ossea protettiva. 

Il terzo chakra è nella zona dell’ombelico e qui kundalini diviene potere di volontà. Qui risiede lo spirito del mago. Infatti, cosa è la magia se non l’arte di operare il cambiamento in conformità con la volontà? 

Il quarto chakra è al centro del torace, all’altezza del cuore e qui kundalini si esprime come capacità di amare, di creare di come potere di conoscenza; infatti, nel quarto chakra abitano ben tre “personaggi psichici”: lo spirito romantico, che interviene nei processi di innamoramento, il genio, lo spirito della creatività, e il maestro interiore, che secondo i Veda abita molto in profondità nel chakra del cuore, è grande come il pollice di una mano ed è un bambino che ride.

Il quinto chakra è nella gola e qui kundalini si esprime come potere di comunicazione. Si dice che nel quinto chakra vi sia lo spirito del drago, che rappresenta il potere dell’assertività. Essere assertivi significa dire ciò che si deve senza sbottare e senza trattenersi, esattamente come il drago. Il potere di comunicare assertivamente è paragonato alla capacità del drago di sputare il proprio fuoco con misura, senza sbottare e senza trattenersi, per non implodere. 

Morgan K Barraco

Morgan K Barraco