Amo ergo sum

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Meditare nel Metaverso: la nuova realtà che annulla le distanze | Amica.it

Modellare il Metaverso in modo che sia funzionale all’esperienza spirituale.

Modellare il Metaverso in modo che sia funzionale all’esperienza spirituale. Selene Calloni Williams ci racconta questa rivoluzione e ci spiega perché può essere utile partecipare il 22 aprile.

Chi ce lo dice quale sia la vera realtà? Fare yoga o una seduta di psicoterapia in videocall è ormai la normalità. Ma «meditare nel Metaverso annulla le distanze, permette di dissolvere il proprio Io e di dare uno sguardo al futuro dello stare online». Così ci ha spiegato Selene Calloni Williams che il prossimo 22 aprile lancerà da Vienna il primo Metaverso per la Meditazione in Europa. Psicologa, documentarista, antropologa, viaggiatrice, sciamana, in tutti i suoi libri, una ventina, invita al “risveglio” delle coscienze. L’ultimo, uscito da pochi giorni, Kintsugi, l’arte di riparare le ferite dell’anima con polvere d’oro, e già il più letto nella sezione buddismo su Amazon.

Tra i suoi nuovi insegnamenti c’è quello che «la realtà virtuale, se utilizzata bene, può anche aiutare». I puristi lo vedono già come un Pesce d’Aprile, ma in verità apre uno scenario importante in grado di creare una profonda connessione tra vecchio e nuovo. «A partire dal sacrum facere, l’atto sacro, potremo raggiungere un futuro antico» migliore. Oggi più che mai è necessario cambiare la visione. È una nobile causa, sì anche nel Metaverso.

paola.bertoldi@gmail.com

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