Amo incontrarvi ogni settimana, in occasione di ogni nostra diretta. Anche per avere l’opportunità di ringraziarvi perché il libro “Digiuno Immaginale“, uscito ieri in prevendita su Amazon, e già in cima alla classifica dei libri più venduti. Anzi, è primo in molte categorie. Ciò significa che tra ieri e oggi vi siete fiondati a preordinare il libro, il che è vantaggioso perché con il pre-order ricevete in omaggio – da Amazon e altri store online – il taccuino, il diario di viaggio, che è stato prodotto in numero limitato. Quindi, dovete acquistare il libro in pre-order, perché dopo non sarà più disponibile.
Verrà spedito dopo il 12 marzo, ma preordinandolo ora riceverete in omaggio il taccuino, che è il diario di viaggio con tutti i mantra che accompagnano i nove giorni della dieta disintossicante. La dieta immaginale che ho creato si basa sulla dieta che gli antichi seguivano in preparazione all’iniziazione ai grandi misteri eleusini, orfici, dionisiaci e all’Accademia Pitagorica. Ho unito l’alimentazione immaginale alle visioni scientifiche moderne più all’avanguardia, creando così questo percorso di nove giorni.
Nel libro troverete anche molte ricette semplicissime, le più semplici del mondo, ma estremamente intelligenti e salutari, che sono sicura vi accompagneranno molto. Nei prossimi giorni inizierò a fare una serie di presentazioni: il 14 marzo sarò a Milano, presso la Libreria Rizzoli. In quest’occasione vi regalerò una Quantum Positron Image, un’immagine particolare, antica, sovrapposta al corpo che vi aiuterà ad instaurare un rapporto con il cibo più evoluto, sereno e salutare, di reciproco potenziamento.
Il segreto dei contratti universali
Sono lieta anche che in occasione di questa diretta ci siano anche tanti allievi della Scuola di Yoga Sciamanico. Questa occasione mi offre la possibilità di discutere il concetto di “contratto” o “negoziato” con l’universo, un tema centrale nei corsi dell’Immaginal Academy e che affrontiamo sotto diverse prospettive, a seconda della disciplina in questione. Questo principio è fondamentale per comprendere come ogni evento della nostra vita sia frutto di un dialogo, spesso inconsapevole, che intratteniamo con l’universo.
Tutti gli eventi della nostra vita, tutto ciò che ci accade, in ultima analisi, è richiesto da noi stessi all’universo attraverso una sorta di contratto, un accordo. Il problema nasce dal fatto che viviamo in una società basata sul potere e sul controllo, e, come ho spesso ribadito e voi ben sapete, in questo contesto, a nessuno interessa insegnarci come si stipula questo contratto con l’universo. Anzi, chi tenta di farlo, come nel mio caso, viene considerato un outsider, un estraneo. Questo perché, in una società dominata dal desiderio di controllo, concedere a qualcuno le chiavi per comprendere e utilizzare consapevolmente questo contratto segreto significa permettergli di diventare padrone della propria vita, una condizione che il sistema cerca di evitare a tutti i costi.
E purtroppo, la nostra mente razionale, lo strumento principale attraverso il quale interpretiamo la realtà, è la prima a ostacolarci. Questa mente analitica, come abbiamo spesso detto, funziona come uno strumento del sistema, non dell’anima. Pertanto, essa tende a impedirci di comprendere e utilizzare il contratto con l’universo a nostro vantaggio, poiché ciò ci renderebbe liberi e indipendenti, condizioni che il sistema in cui viviamo cerca di evitare, preferendo che rimaniamo in uno stato di dipendenza e sottomissione.
Contratti universali nelle relazioni quotidiane
Ogni relazione nella nostra vita – che si tratti di denaro, del nostro corpo, del partner, del lavoro, del sonno, della salute o persino degli animali domestici, indipendentemente dal loro grado di pigrizia, e della nostra casa o dell’archetipo di casa – rappresenta un contratto, un accordo che stipuliamo con l’universo.
Se nella vostra vita vi trovate di fronte a un problema, è quasi certo perché avete stipulato, forse inconsapevolmente, un contratto con l’universo riguardante quell’aspetto specifico della vostra esistenza, lasciando troppi dettagli al caso. E, come ben sappiamo, è proprio lì che si annidano i problemi. Ad esempio, nel mio insegnamento dello Yoga Sciamanico, mi imbatto in molti studenti che hanno problemi specifici: alcuni la cervicale, altri la sciatica, altri ancora pressione, problemi al ginocchio, nausea. Spesso sento dire: “È l’età”. Ma l’età è un dato di fatto per tutti, quindi dobbiamo guardare oltre.
Quello che sta accadendo è che dovete rinegoziare il vostro contratto con l’universo, specialmente per quanto riguarda il vostro corpo. Il corpo, questo veicolo di pura apparizione, ha l’obiettivo primario di aiutarvi a realizzare la missione della vostra anima. Può certamente sostenervi anche attraverso il disagio e i problemi, ma è fondamentale che non ne diventiate vittime.
La consapevolezza nei contratti universali
Se siamo capaci di trasformare disagi, disturbi, problemi e persino malattie – o la morte stessa – in strumenti utili per il nostro progresso spirituale, allora serviranno, saranno utili al nostro cammino. Tuttavia, se diventiamo vittime di questi stessi problemi, perdiamo la capacità di usarli come strumenti. Essere vittima dei propri disagi o problemi fisici significa non aver stabilito un contratto consapevole con l’universo riguardo al proprio corpo, questo veicolo di pura apparizione, senza aver espresso chiaramente le proprie necessità.
Prendiamo l’esempio di ordinare un piatto di spinaci al ristorante: se non specificate esattamente come desiderate che vengano preparati, potreste riceverli in un modo non gradito, ad esempio, cotti nel burro, quando magari li preferivate al vapore. Questo accade perché non avete definito chiaramente il vostro “contratto” con il cameriere su come volevate gli spinaci. Se non comunicate i vostri desideri in anticipo, vi troverete davanti a una situazione indesiderata.
Questa metafora si estende a tutti gli aspetti della nostra vita: ogni relazione che intratteniamo, che sia con il nostro corpo, il denaro, il lavoro, il partner, o la nostra casa, è in realtà un contratto che stipuliamo con l’universo. Se non viviamo queste relazioni con piena consapevolezza, lasciamo che molti dettagli siano determinati dal caso, e di conseguenza, diventeremo vittime degli aspetti del contratto che abbiamo trascurato.
Ad esempio, nella pratica dello Yoga Sciamanico, comprendiamo che non tutti necessitano di una Ferrari nella loro vita; a volte, una semplice Fiat 500, elegante e funzionale, può essere sufficiente per raggiungere i nostri obiettivi spirituali o di vita. Tuttavia, se per qualche ragione specifica, come recuperare il tempo perduto in vite passate, avete bisogno di “accelerare”, allora potreste aver bisogno di qualcosa di più veloce, come una Ferrari. È fondamentale, dunque, chiedere esplicitamente all’universo ciò di cui avete bisogno nel vostro “contratto” per evitare di diventare vittime di una lentezza non desiderata. La lentezza può essere un valore, sia positivo che negativo, a seconda del contesto.
Riconoscere che il nostro corpo è un archetipo, un veicolo di pura apparizione, e che il modo in cui reagisce e si comporta dipende dal contratto che abbiamo stabilito con l’universo, è fondamentale. Questa comprensione richiede un elevato grado di consapevolezza e la volontà di interagire consapevolmente con gli archetipi e le energie dell’universo.
La consapevolezza nei contratti con l’universo
Quando lasciamo al caso numerosi aspetti della nostra vita, finiamo inevitabilmente per diventarne vittime. Questo è particolarmente vero per la nostra relazione con il denaro. Ti sei mai chiesto se hai stabilito un “contratto” con l’universo riguardo al denaro? Sono convinta che molti non abbiano mai considerato questa possibilità, principalmente perché viviamo in un mondo che non ci educa in tal senso. Nessuno ci insegna che il nostro rapporto con il denaro è il risultato di un accordo che stipuliamo con l’universo, e fin da bambini, lasciamo che molti aspetti di questa relazione siano determinati dal caso.
Quando eravamo piccoli e sognavamo di diventare ricchi, che idea avevamo della ricchezza? Forse, se provenivi da una famiglia in cui i genitori guadagnavano 500 euro al mese, pensavi che 2000 euro al mese fossero una fortuna. Ma una volta raggiunta l’età adulta e quel livello di guadagno, ti rendi conto che non è sufficiente per considerarti ricco. Questa insoddisfazione nasce dal fatto che, quando hai formulato il tuo desiderio, non hai definito con precisione cosa significasse per te la ricchezza.
Se ti trovi frustrato, deluso o addirittura depresso per il tuo attuale guadagno, potrebbe essere il momento di “rintracciare” il tuo contratto con l’universo. Attraverso tecniche come l’ipnosi evocativa, possiamo esplorare e riscoprire questi accordi dimenticati, rivelando che, forse, il desiderio di diventare ricco era associato a un’idea di ricchezza non completamente definita o troppo limitata. La buona notizia è che è sempre possibile rinegoziare questo contratto con l’universo, a condizione di riconoscerne l’esistenza e di imparare come interagire con esso. Questa conoscenza non fa parte dell’educazione tradizionale, poiché il sistema in cui viviamo preferisce che accettiamo passivamente ciò che ci viene offerto, senza porre domande o aspirare a qualcosa di più.
Il sistema ci vuole silenziosi e grati per quello che abbiamo, temendo sempre che le cose potrebbero andare peggio, vista la presenza di guerre, povertà e altre tragedie nel mondo. Tuttavia, accettare passivamente questo stato di cose senza esplorare il potere che abbiamo di cambiare la nostra realtà attraverso un dialogo consapevole con l’universo, significa rinunciare alla nostra libertà e al nostro potenziale di crescita e felicità. È tempo di riconoscere e utilizzare il potere dei nostri “contratti” con l’universo per creare la vita che desideriamo veramente.
Superare i limiti del passato attraverso il contratto universale
Il sistema in cui viviamo ci insegna poco o nulla riguardo l’esistenza di un contratto che possiamo stabilire con l’universo, su come crearlo, realizzarlo e, soprattutto, come rinegoziarlo. Questo concetto, una volta compreso e applicato, può trasformare radicalmente la nostra vita. Alessia, hai ragione nel dire che dobbiamo considerare anche i traumi e le esperienze non risolte dei nostri genitori, nonni e antenati. Tuttavia, non possiamo permetterci di rimanere intrappolati in queste prospettive, attribuendo a loro la responsabilità della nostra attuale situazione. Se adottiamo questa mentalità, rischiamo di diventare eternamente vittime di circostanze che, in realtà, possiamo cambiare.
I nostri genitori, nonni e antenati, con le loro storie e i loro traumi, non rappresentano una realtà immutabile. Al contrario, il concetto di tempo lineare è semplicemente una costruzione della mente umana, incapace di comprendere la vastità e la complessità della vita in un’unica visione. In verità, tutto accade nel qui e ora. Questa comprensione rivela che ogni momento è un’opportunità per riscrivere il nostro contratto con l’universo, influenzando non solo la nostra vita ma anche il retaggio lasciatoci dai nostri antenati. Cambiando i termini del nostro contratto universale, possiamo modificare la nostra eredità, dimostrando che nulla nell’universo è definitivamente fissato o immutabile, nemmeno il passato.
Riconoscere e agire su questa capacità di rinegoziazione apre infinite possibilità di crescita e di evoluzione, liberandoci dai vincoli che credevamo inalterabili. Questo processo di rinnovamento costante ci permette di vivere pienamente nel presente, consapevoli del potere che abbiamo di plasmare la nostra realtà e, di conseguenza, di influenzare positivamente anche le generazioni future.
Oltre il problema: la visione olistica
Il problema fondamentale nel nostro mondo è che ci viene insegnato esattamente l’opposto di quello che dovremmo fare: ci insegnano a rimanere intrappolati nel problema, senza realmente risolverlo. Se, ad esempio, soffri di mal di schiena, un problema abbastanza comune, le soluzioni proposte dal sistema includono trattamenti che mirano esclusivamente a eliminare il sintomo, come la visita dall’osteopata, l’ozonoterapia o l’assunzione di analgesici. Questi rimedi, tuttavia, affrontano solo l’aspetto superficiale del problema e non la sua radice, offrendo soluzioni temporanee.
Invece, è necessario allargare la prospettiva, guardare oltre il sintomo immediato e comprendere il contratto che abbiamo stipulato con l’universo riguardante il nostro corpo. Modificando questo contratto, possiamo trovare la chiave per un cambiamento radicale, altrimenti rimaniamo eternamente vittime di problemi ricorrenti, come il mal di schiena oggi, il mal di denti domani, e così via, in un ciclo senza fine di sofferenza.
Poi, c’è la tendenza a giustificare i nostri problemi con la genetica, attribuendo la colpa ai geni ereditati dai nostri antenati. Questa è la più grande delle menzogne perché implica che siamo condannati a vivere con determinati limiti. Tuttavia, nessuno di noi è destinato a subire passivamente i limiti imposti, a meno che non si tratti di limiti dettati dall’amore, che appartengono alla sfera del sacro.
Rivedere i termini del nostro contratto con l’universo significa cambiare completamente punto di vista, spostando l’attenzione dal particolare al generale, dall’immediato al complessivo. Ogni evento nella nostra vita è il risultato di un contratto che abbiamo formato con l’universo, e questo vale per ogni aspetto, dal lavoro alla vita personale. Se il lavoro che facciamo inizialmente ci soddisfa e poi diventa fonte di frustrazione, la soluzione non è continuare a cambiare lavoro, ma rinegoziare i termini del nostro contratto con l’universo in merito al lavoro. Questo è il punto fondamentale da comprendere per ottenere un vero cambiamento.
Oltre la genetica
Roberta sostiene che i limiti imposti dalla genetica possono essere superati attraverso l’epigenetica. Tuttavia, è importante capire che la genetica stessa non rappresenta un limite assoluto e che non è solo attraverso l’epigenetica che possiamo andare oltre. Infatti, considerare la genetica come un limite fisso è un paradigma, un modello mentale che interpreta la realtà in un certo modo.
Secondo la visione buddista, il corpo è un veicolo di pura apparizione, un’immagine, un sogno, un archetipo, un simbolo. La parola “simbolo”, derivata dal greco “symbolon”, significa letteralmente “mettere insieme”, “unire”. Questo concetto ci ricorda che il corpo serve come mezzo per ricongiungerci con il divino, da cui siamo originariamente separati.
Nella nostra società moderna, prevale un certo paradigma del corpo basato su un modello tecnico-scientifico, che include concetti come genetica, geni e DNA. Questo modello, tuttavia, è solo uno dei tanti possibili. Ad esempio, le pratiche dello yoga introducono una fisiologia sottile che non menziona la genetica, ma parla di nadi, meridiani energetici e chakra.
Anche i concetti di campo morfogenetico o campo morfico, che riprendono le antiche nozioni di akasha, non si focalizzano sulla genetica come portatrice di informazioni, ma piuttosto come un selettore attraverso il quale ci sintonizziamo con i campi morfici, che sono i veri detentori delle informazioni.
Quindi, anche se la genetica è un modello, un modo di interpretare la realtà, non dobbiamo considerarla come l’unica verità. È solo uno dei tanti modelli possibili, una “mappa” che tenta di descrivere il “territorio” della realtà umana. I veri ricercatori della verità non si fermano mai a un modello, ma cercano sempre di scoprire il territorio vero e proprio, andando oltre le mappe e i modelli limitanti.
La visione spirituale
Anche qui, l’epigenetica non rappresenta la soluzione definitiva, poiché il vero fulcro della questione non è la genetica in sé, bensì il modo in cui essa viene interpretata come un semplice modello di comprensione della realtà. È fondamentale elevare lo sguardo oltre questi modelli per abbracciare il vasto mistero dell’universo, il quale è essenzialmente divino. Il divino rappresenta tutto ciò che rimane da scoprire e simboleggia la libertà da qualsiasi costrutto mentale.
In questo dialogo con l’universo, con questo approccio divino, esprimiamo la nostra visione e i nostri desideri più profondi. Personalmente, ho desiderato un corpo capace di portare benefici e di essere di aiuto a tutte le forme di vita senziente, il cui numero è vasto come lo spazio. Che importanza ha, quindi, la genetica? Questa realizzazione ha segnato un cambiamento radicale nel mio contratto con l’universo per quanto riguarda il mio corpo, cambiamento avvenuto nel momento in cui, durante un ritiro nella foresta, il mio maestro mi ha guidato in una meditazione profonda, conducendomi alla richiesta all’universo di avere un corpo dotato di meriti e gratitudine, al servizio di ogni forma di vita.
Quando, in meditazione, si manifesta la non-dualità, il desiderio si trasforma in una ferma risoluzione. È in questo stato di consapevolezza che si riconosce l’unità con tutto ciò che esiste, e si prende la ferma decisione di dedicare il proprio essere al servizio di tutte le creature, siano esse senzienti o insenzienti. Questa decisione, questa presa di coscienza, modifica profondamente la nostra relazione con il corpo, non attraverso la genetica, la chimica, la biologia, la medicina o la psicologia, ma attraverso una scelta consapevole e deliberata. È una questione di risoluzione interiore, di impegno personale: una decisione che dobbiamo prendere con convinzione.
La fede oltre la mente
Affrontare la complessità della genetica, dell’epigenetica, della chimica, della medicina, o persino dell’intenso allenamento fisico in palestra può sembrare la via più semplice, proprio perché possediamo una mente che tende a complicare tutto. Questa propensione nasce dal fatto che, a differenza degli alberi o delle piante, per noi umani prendere una ferma risoluzione non è affatto semplice, a causa del nostro intricato sistema mentale.
Fiammetta, mi chiedi se la presa di risoluzione sia sinonimo di volontà. Io credo di no; è piuttosto una questione di fede. La fede rappresenta quel potere immenso con cui ognuno di noi giunge in questo mondo, ma che spesso viene corrotto o smarrito attraverso il processo di condizionamento sociale, comunemente chiamato educazione.
Vi esorto, dunque, a imparare a prendere le vostre decisioni con risolutezza, ad andare oltre la superficie, perché è solo scavando in profondità che si trova la calma, il silenzio e la vera comprensione di tutto. Ogni aspetto della vostra esistenza può essere rinegoziato con l’universo.
Per facilitare questo processo, mi avvalgo di strumenti derivati dall’approccio immaginale, come lo Yoga Sciamanico, il coaching e il counseling immaginale, la mindfulness, la psicogenealogia, le costellazioni familiari, la regressione a vite passate, e la guida alla terapia della foresta, tutti orientati verso un’esplorazione immaginale della realtà.
Invito calorosamente tutti voi a preordinare il libro “Digiuno Immaginale” per assicurarvi il quaderno di viaggio in omaggio disponibile solo con la prevendita. All’interno troverete un percorso di nove giorni accuratamente dettagliato, che sono convinta vi aiuterà a capire in maniera approfondita cosa significhi stipulare un contratto con l’universo e come poter rinegoziare gli aspetti che finora non hanno funzionato a vostro favore.
Tutto ciò che riguarda la genetica, l’epigenetica, la chimica, la biologia, la farmacologia e lo sport sono modelli di realtà che, fino a quando non sarete in grado di guardare oltre e comprendere profondamente il vostro contratto con l’universo, non potrete fare a meno di considerare. Sono modelli temporanei da adottare finché non riuscirete a liberarvi completamente e a entrare in una relazione più profonda e mistica con il divino.
Ricordate: quando vi si indica la luna, dovrete guardare oltre il dito che la indica per poterla realmente raggiungere.