Che analogia c’è fra le rughe e le crepe che troviamo per esempio sulle superfici dei vasi? Selene Calloni Williams ci parla di Bellezza e di come l’oro della consapevolezza possa essere utile anche in questo senso. Soprattutto per cambiare prospettiva, “rompere le regole”, come cita una delle leggi descritte nel suo libro Kintsugi. In un’intervista rilasciata a Marie Claire, Selene sottolinea come le rughe vengano viste dalla società come dei difetti. È davvero così?
La prevenzione dell’insorgenza delle rughe oppure l’attenzione per la pelle del proprio viso viene valorizzata dalla cosiddetta routine giornaliera di bellezza. In questo periodo, ci spiega la rivista nella sua versione italiana, uno dei trend del settore cosmetico riguarda le labbra polpose. Da sempre tuttavia, donne e uomini di tutto il mondo prestano particolare attenzione alle rughe. Da molti visti come simbolo di invecchiamento, un particolare inestetico da “combattere”.
“Dobbiamo renderci conto che ambire a uno stereotipo estetico significa non riuscire mai a raggiungerlo”, dice Selene nell’intervista, “ci sarà sempre da ritoccare perchè non saremo mai abbastanza per noi stesse, e non riusciremo mai a riparare “il vaso”, perchè tenteremo solo di farlo tornare come nuovo. Ma di queste crepe, di questa bellezza, fa parte anche il tempo: è un arricchimento che solo il trascorrere degli anni ci può dare”.
Basti pensare a come l’oro riesca a impreziosire le crepe di un vaso. “Le labbra sono il mezzo con cui comunichiamo noi stessi”, continua, “da dove arriva la verità. Per me l’oro non è certo il filler che fa sparire le rughe, al contrario, l’oro evidenzia quello che la mente traduce come difetto, e allo stesso modo crea una finestra dalla quale può entrare la luce. Superando i canoni della bellezza sociale riusciremo a valorizzare la nostra, e a renderla esclusiva. Che poi non è nell’unicità il vero carisma?”.