Recuperare, aggiustare, (quasi) mai buttare. Tra le più sagge lezioni dell’Oriente c’è il Kintsugi, l’abilità che si acquisisce con l’esercizio di riparare tutto, incluse le nostre ferite interiori, con l’oro della consapevolezza, creando cicatrici da cui può entrare nuova luce. L’oggetto rotto e aggiustato (come noi) può divenire più prezioso dell’oggetto nuovo, che era senza esperienza. Ma per raggiungere questo risultato dobbiamo imparare ad abbandonare la mania del controllo nella nostra vita: dobbiamo lasciarci condurre dall’istinto.
Nell’istinto c’è una naturale propensione verso la bellezza: se l’artigiano effettua la riparazione dell’oggetto usando solo la mente, ne deriva un lavoro mediocre; se la fa con l’istinto, il risultato è di sorprendente bellezza.
Vale per l’artigiano che ripara con l’oro una tazza, e vale anche per noi con la nostra vita.
