Il Nat 9, il giocatore di polo, l’arcano della prestanza fisica
“Gli organi sono gli dei”, ci insegnano Jung e Hillman. “Gli organi sono gli avi”, ci insegnano gli sciamani.
Gli organi non sono meri oggetti materiali, soggetti a leggi meccanicistiche.
Avere fede nel corpo non è una cosa facile. Gli animisti quando pregano “sia fatta la tua volontà” si rivolgono alla pioggia, al lupo che ulula, all’intestino, al fegato, al cuore…
Per chi è abituato a rivolgersi a un dio che abita in un cielo lontano, l’intestino, il fegato e il cuore sono solo macchine.
In verità gli organi sono archetipi, dei, dee, avi, spiriti, cioè simboli, attitudini, modalità, atteggiamenti, luoghi d’incontro con l’esistenza: il cervello è la modalità della conoscenza, il cuore quella dell’amore, l’intestino quella della passione, ecc….
Queste modalità si formano nell’arco di numerose generazioni, ecco perché per gli animisti gli organi sono gli avi.
Riportare dio nella natura e nel corpo è fare anima ed ecologia profonda, ma sopratutto è ritrovare la gioia immensa di essere in un corpo e di poter dialogare con l’invisibile all”interno delle nostre stesse viscere… e smettere di avere paura. Chi non ha paura non è manipolabile, non può essere un consumatore, non è funzionale al mercato, è sempre un ribelle zen, certamente è un uomo più libero, sano e felice.