Il Nat 15, Principe Novizio, l’Arcano dell’Iniziazione
Questo Nat indica l’importanza degli insegnamenti spirituali, l’importanza di agire con amore e saggezza ispirata.
Un iniziato non segue i valori del mondo e non si conforma alle regole degli “arconti” ma agisce sempre in base alla chiamata del proprio daimon. La sua prospettiva di visione non è quella imposta dalla visione collettiva del “mondo”, ma quella più ampia e universale che chiamo “stato di natura”,
Se vuoi saperne di più sugli arconti puoi leggere il libro “Lo Zen e l’arte della ribellione“: Per saperne di più sul daimon puoi leggere: “James Hillman, il cammino del fare anima e dell’ecologia profonda”
Nello stato di natura. di cui i Nat partecipano, l’asse del mondo, la prospettiva dalla quale si osserva il reale, è orizzontale: la morte e la vita, il regno dell’invisibile e quello del visibile, sono su di uno stesso piano.
Nella nostra cultura l’asse del mondo risulta verticalizzato come conseguenza del fatto che l’uomo vuole il potere sulla natura. La dimensione dell’anima risulta sprofondata in un infero inconoscibile e terribile, mentre la dimensione patricentrica del logos, il pensiero ordinatore, e della ratio, funzionale alla creazione delle regole e delle gerarchie del potere, assume un’importanza preponderante.
Il principio spirituale divino viene separato dall’anima del mondo e reso metafisico Nella visione patricentrica, Dio abita un cielo astratto, diviso dalla natura, la quale, separata dallo spirito, si fa densa, pesante, materiale, perdendo le proprie caratteristiche spirituali e divenendo oggetto da sfruttare.
I Nat appartengono a una dimensione nella quale l’asse del mondo è orizzontale e Dio è dentro la natura. La dimensione dell’anima è dimensione infera non nel significato di inferiore ma di interna, interiore.
I Nat, in quanto signori della natura, sono spiriti invisibili che appartengono alla dimensione infera dell’anima, per loro la morte e la vita permangono su di un medesimo livello ed essi possono viaggiare nei due mondi, quello della vita e quello della morte con la medesima, lucida consapevolezza che consente loro di non dimenticare la morte mentre sono viventi e di non scordare la vita mentre sono morenti, ciò fa di loro degli immortali.
Con amore,