In una lunga intervista rilasciata a Michaela K. Bellisario per iO Donna, Selene Calloni Williams svela i retroscena più intimi del suo nuovo memoir “Diario di una Sciamana“, disponibile dal 16 settembre. Un racconto autobiografico che attraversa dolore, rinascita e trasformazione spirituale.
La counselor internazionale, fondatrice dello yoga sciamanico, ripercorre il suo viaggio iniziato negli anni Ottanta quando, dopo la morte del padre e una profonda crisi esistenziale, decide di seguire un progetto imprenditoriale in Sri Lanka. “Diario di una sciamana nasce dal varco che si apre quando si attraversano le tenebre”, racconta l’autrice, spiegando come dalla depressione e da un tentativo di suicidio sia rinata attraverso l’incontro con maestri straordinari.
Nel libro emerge la doppia identità di “sciamana” e “monaca guerriera”, frutto dell’incontro con Michael Williams, che la inizia allo yoga sciamanico presso i villaggi dei Vedda, e il Venerabile Gatha Thera, maestro buddhista con cui vive sei anni di eremitaggio nella giungla. “Sono stata ordinata monaco, con la veste arancione e la testa rasata”, rivela Selene, spiegando come questa esperienza le abbia insegnato che “il genere è un artificio della mente”.
L’aspetto più rivoluzionario del memoir è la reinterpretazione del dolore come strumento di crescita: “Ogni ferita è un passaggio che ti costringe a scendere negli abissi e a rinascere nuova”. Un messaggio potente che l’autrice sintetizza così: “Ogni trauma mi stava preparando per qualcosa di più grande”.
Il libro, che Selene presenterà il 21 settembre a Padova durante il Festival della Consapevolezza, non vuole essere solo lettura ma esperienza trasformativa: “Non voglio che il mio lettore ‘legga’ questo libro. Voglio che venga travolto, sconvolto, trasformato”.