Il mio racconto è un viaggio intimo e profondo, un’esplorazione del significato della morte di mio padre e di come questa esperienza sia diventata per me un rito di passaggio e un’opportunità di crescita spirituale. La prima volta che ho perso mio padre avevo solo diciannove anni, e quel dolore mi ha strappato la stabilità che lui rappresentava, come se il mondo intero mi sfuggisse da sotto i piedi. Mi sono sentita sopraffatta, persa, e ho iniziato un cammino che, nel tempo, mi avrebbe portato a trovare un nuovo senso alla sua assenza.
In cerca di una via d’uscita, il destino mi ha portata a conoscere un imprenditore che mi ha offerto la possibilità di partire per lo Sri Lanka, dove mi aspettava un’esperienza che mai avrei immaginato. Lì, immersa nella natura tropicale e nella cultura buddhista, ho incontrato Michael Williams, il mio primo maestro di yoga sciamanico. Insieme, ci siamo avventurati nell’eremitaggio della foresta di Habarana, un luogo fuori dal tempo dove ho vissuto per sei anni, praticando la meditazione e studiando il buddhismo sotto la guida di un maestro, il Venerabile Gata Thera.
La morte ha bussato alla mia porta diverse volte…
