Il Carnevale rappresenta molto più di una semplice festa in maschera: è l’ultima testimonianza sociale dei grandi rituali dell’antichità, un ponte tra i misteri eleusini, orfici e dionisiaci e la nostra contemporaneità. Selene Calloni Williams, esperta di psicologia del profondo, svela il significato nascosto di questa celebrazione che cade nel mese di febbraio, tradizionalmente dedicato a Dioniso, il dio liberatore.
“Il Carnevale mi mette gioia e tristezza insieme,” scrive l’autrice, “gioia perché esprime la voglia di libertà insita nell’anima umana, tristezza perché vedo come la potenza del rituale tantrico sia stata addomesticata e neutralizzata.” Il parallelismo tra Dioniso e Shiva, entrambi archetipi della liberazione spirituale, rivela come questi antichi rituali condividano un nucleo comune di saggezza trasformativa.
Nel suo libro “Digiuno Immaginale“, SCW propone un percorso di nove giorni ispirato agli antichi rituali di purificazione, combinando la disintossicazione fisica con un profondo lavoro sull’anima. “La vita è mitopoiesi,” spiega, “una creazione dell’anima che ha la struttura poetica del mito. Ciascuno di noi, vivendo, mette in scena un mito, e si libera quando riesce a ‘vedere’ quale mito sta interpretando.”
Il Carnevale contemporaneo potrebbe ritrovare la sua funzione originaria nei piccoli shanga, gruppi spirituali dove celebrare quell’aspetto dionisiaco dell’anima necessario per ogni vera realizzazione. Come ricorda l’autrice, “chi non è mai stato folle non può in alcun modo essere saggio.” Il parallelo tra Dioniso e Cristo – entrambi figure di morte e rinascita – sottolinea l’universalità di questo percorso di trasformazione spirituale.