Dallo scorso 28 ottobre, ogni quindici giorni, iO Donna ospita la rubrica Agorà di Selene Calloni Williams, autrice, scrittrice e fondatrice dello yoga sciamanico. L’articolo, dal titolo “Cosa ci insegna il dolore nella meditazione“, approfondisce il valore della meditazione e del dolore, spiegando come il disagio fisico, durante una pratica prolungata, possa trasformarsi in uno strumento per sviluppare una coscienza libera dai limiti mentali. Di fronte all’immobilità, è la mente, non il corpo, a reagire, creando l’illusione di sofferenza e limiti fisici, un fenomeno chiamato “chitta maya” nel buddhismo. In realtà, il dolore che si avverte è energia che si accumula e non viene consumata dal movimento.
SCW invita a osservare questa sensazione senza giudizio, rimanendo nel “puro ascolto” e abbandonando narrazioni mentali che attribuiscono un significato negativo al dolore. Questo percorso porta la mente a un punto di intensità tale da far collassare la razionalità, aprendo la strada a una connessione con ciò che va oltre la dimensione logica e analitica, avvicinandoci all’infinito o al divino.
Questa pratica è un invito a utilizzare il disagio come risorsa e non come ostacolo, riscoprendo una dimensione interiore priva di attaccamenti e paure imposti dal pensiero razionale. La meditazione diventa così un viaggio per esplorare nuove vie di consapevolezza, attraverso l’accettazione di ogni sensazione fisica come parte di un processo più ampio di liberazione spirituale.
In questa nuova occasione digitale, SCW ci invita anche a scoprire il suo nuovo libro “1 minuto al giorno, meditazioni quotidiane” per aumentare la propria connessione con il Qui e Ora e iniziare un percorso annuale grazie ai 365 OMI (One Minute Immersion) contenuti.
Puoi leggere l’articolo completo sulla rivista iO Donna.
