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Kintsugi, il seminario a Bari – 28 maggio 2023
28 Maggio 2023 @ 09:30 - 18:00
Kintsugi nella filosofia spirituale del Giappone è l’arte di riparare gli oggetti rotti con l’oro. In senso molto lato essa diviene l’abilità di fare delle nostre ferite fisiche ed emotive un prezioso patrimonio di forze e possibilità.
La leggenda vuole che uno shogun del quindicesimo secolo, Ashitaga Yoshimasa, fosse rimasto molto deluso dal lavoro di riparazione dei suoi pezzi in ceramica più preziosi da chiedere a un artigiano giapponese di trovare una soluzione gratificante da un punto di vista estetico. L’arte del kintsugi sarebbe nata come risposta a questa esigenza dello shogun.
Il concetto di kintsugi esprime una metafora da applicare alla vita. Quando ci guardiamo alle spalle e ci sembra di aver commesso errori, perso opportunità, preso strade sbagliate, dovremmo essere capaci di mettere insieme le parti della nostra storia con l’oro, trasformando i nostri errori da fratture o crepe dalle quali versiamo e disperdiamo potere in elementi che ci impreziosiscono.
Accetta l’ineluttabile
La visione che sta alla base del kintsugi ti aiuta ad accettare che certe cose sono ineluttabili e definitive: non puoi tornare indietro, ciò che è rotto, è rotto, non serve recriminare e lamentarsi.
Kintsugi ti insegna a non perdere tempo nel lamento inutile, a reagire, a sentire che c’è sempre una soluzione, che niente è irreparabile. Ineluttabile non significa irreparabile. Ineluttabile vuole dire che non si poteva evitare, che è inutile lamentarti, che bisogna perdonare, anzi persino ringraziare l’evento in quanto apportatore di un insegnamento e di una opportunità, avere fede.
Se cadi ti puoi e ti devi rialzare e ogni volta sarai sempre un po’ più forte.
La parola “shoganai”, in giapponese, indica l’attitudine ad accettare le cose che non possono essere cambiate. È una componente fondamentale del kintsugi. Riparare con l’oro la ferita è il modo migliore per non lamentarsi, per non perdere energia dalla falla, per rimettersi in piedi e fare entrare la luce attraverso la cicatrice.
Le pratiche del Tomoedō Kintsugi
Le pratiche del Tomoedō Kintsugi hanno diverse caratteristiche che elenco qui di seguito:
- Si servono di affermazioni, formule psichiche e mantra
- Si fondano su mudra, gesti simbolici che consentono al corpo di assumere una forma che divine l’oggetto stesso della pratica meditativa
- Seguono i tre tipi canonici di kintsugi:
- Hibi (“riparare la frattura”). Si ripara un oggetto mettendone insieme i pezzi che combaciano perfettamente e fissandoli con l’oro. Questo tipo di riparazione richiede pochissimo oro.
- Kake no kintsugi rei (“rimpiazzare con l’oro”). I pezzi dell’oggetto rotto non combaciano più o un pezzo è addirittura andato perduto. In questo caso è necessario compensare il pezzo smarrito con un bel po’ d’oro.
- Yobi tsugi (“patchwork, mosaico”). I frammenti mancanti sono sostituiti con pezzi provenienti da altri oggetti rotti, sempre saldati con l’oro.
- Si avvalgono della tecnica -molto nota nel buddhismo tantrico-esoterico del Pitha Nyasa
La parola Nyasa (in sanscrito: न्यासnyāsa m.) indica l’atto della sovrimpressione. Il Nyasa è un rituale tantrico attraverso il quale mantra, suono mistici, immagini sacre o anche il tocco di una mano o di un oggetto sacro vengono sovrapposti ad alcune parti del corpo per purificarlo, sacralizzarlo, risvegliarne i poteri e come forma di meditazione.
Il Pitha Nyasa è il Nyasa dei luoghi sacri in cui si sovrappongono alle parti del corpo delle immagini di luoghi capaci di suscitare particolari emozioni.
Il Nyasa è praticato, oltre che nello yoga tantrico, anche in alcune forme di buddhismo esoterico, compreso lo shingon, che rappresenta le branche giapponesi del buddhismo tantrico e anche nello Shugendō, che è la via spirituale seguita dagli sciamani giapponesi definiti yamabushi.
Domenica 28 maggio 2023 dalle ore 9.30 alle ore 18.00 presso Speciale Tarshito, Str. Vicinale Torre di Mizzo 27, Bari.
Per informazioni tel 0805211274 Libreria Roma o 3487931423 Daniela.
AVVERTENZA
Le sedute, i corsi, i seminari, i ritiri e le conferenze offerte dagli operatori dell’Associazione di Nonterapia e nell’ambito dei percorsi di Imaginal Academy sono volte allo scopo della ricerca interiore, del problem solving e della crescita personale, non si sostituiscono al lavoro di medici e psicoterapeuti poiché non considerano, non trattano e non si pongono come obiettivo la risoluzione di patologie e sintomi di stretta pertinenza medico/sanitaria.