Buongiorno
Oggi parliamo di amare se stessi, un argomento importante che anche la psicologia affronta e non solo la spiritualità. Agli occhi della psicologia appare evidente che essere stati incondizionatamente amati da bambini ci dà una marcia in più e che tutte le lacune dell’amore che abbiamo ricevuto da bambini incidono profondamente sul nostro mestiere di adulti.
Quindi questo è evidente; quello che è meno evidente è come rimediare alle mancanze dell’amore, ai tradimenti dell’amore che abbiamo ricevuto da bambini. In questo senso la psicoterapia più che altro fornisce degli strumenti per anestetizzare il dolore, la sofferenza, la limitazione e la paura che insorge dalle ferite dell’infanzia. Ma per risolvere il rapporto che abbiamo avuto con madre e padre la spiritualità ci fornisce delle vie più solide e efficaci.
D’altra parte, quella che chiamiamo spiritualità è in verità una psicologia millenaria, come il buddismo che è una forma di psicologia del profondo che anziché avere 250 anni come la psicologia del profondo occidentale ha 2.500 anni alle spalle.
Quindi bisogna conoscere sia le visioni occidentali che quelle orientali e saperle unire in un’unica visione sincretica.
La spiritualità ci fornisce una risposta chiara e potente. Per guarire le ferite del passato o, per dirla con Kintsugi, riparare con l’oro le ferite dovute a mancanza d’amore, tradimenti, abusi, violenze, abbandoni, devi separarti da te stesso, non rimanere identificato nel tuo io e sviluppare il Sé testimone, oggi potremmo dire una sorta di avatar, e metterlo sulla tua spalla sinistra: un principio di coscienza capace di osservarti senza identificazione e capace di osservare tutti gli eventi che sono accaduti, i ricordi, le immagini al di là di soggetto e oggetto.
Aurobindo chiamava questo principio di coscienza ‘essere psichico’, un principio di coscienza che ci osserva senza identificarsi; osserva i tre grandi veicoli: il veicolo fisico, il veicolo vitale o emotivo e l’essere mentale. L’essere psichico non si identifica col corpo, con le emozioni o con la mente ma osserva tutto.
Fintantoché non hai trovato l’essere psichico il processo di guarigione del passato non è possibile; ecco perché la psicoterapia occidentale, che ha come fine il rinforzo delle categorie dell’io, fallisce in questa missione e può solo cercare di difendere l’io.
La spiritualità, invece, ha come fine la liberazione dal senso dell’io e quindi la dissoluzione dell’io; perciò, la spiritualità si muove in senso opposto.
Ricordo che il mio maestro di meditazione nella foresta di Habarana quando gli dicevo di voler studiare psicologica mi diceva: “Ricordati che le strade sono due e si muovono in direzioni opposte, non puoi prenderle entrambe perché ti spacchi le gambe”. Una è la via che parte dall’io e che ha come fine il rinforzo delle categorie dell’io, l’altra è la via del Sacro che ha come fine la dissoluzione dell’io.
Poi io ho studiato lo stesso psicologia e mi è servito molto, non per trovare soluzioni ma perché mi ha dato un linguaggio, cioè una possibilità di comunicare quelle che sono le grandi visioni ella spiritualità con un linguaggio accettabile per una società che è squilibratamente patricentrica, iper-razionale.
La spiritualità è la più grande forma di rivoluzione che si possa compiere; il mistico è il più grande, il vero rivoluzionario nella nostra società. Il suo compito è compiere una rivoluzione, un ribaltamento dei valori e farlo in un modo che sia accettabile dagli altri e questa è una questione di saper comunicare.
Quindi alla fine anche la psicologia occidentale ha la sua funzione estremamente positiva, Come ce l’hanno la filosofia e l’antropologia, gli studi che consideriamo umanistici.
Dicevamo che l’essere psichico è super partes e quando prende possesso dei tre veicoli li utilizza per la missione dell’anima, osservando tutto da fuori. Solo così puoi sviluppare un amore incondizionato per il tuo essere fisico perché fintantoché sei identificato nel tuo corpo, in quello che il corpo ha vissuto nell’infanzia, nell’adolescenza, – compresi i soprusi, gli abusi, le derisioni, le mancanze d’amore, le violenze, la solitudine, i tradimenti – continui a reiterare quello che è successo e che continua incessantemente ad accadere perché il tempo non è lineare ma circolare.
La spiritualità ti dice che non sei il tuo corpo, quindi, inizia a vederlo da fuori e il tuo cuore si apre come quando vedi un animaletto meraviglioso che è stato abbandonato, magari persino picchiato, e ha paura e trema e nella notte tu lo raccogli. Come puoi non amarlo incondizionatamente?
Ecco il primo passo verso la guarigione, tutto il resto era solo anestetizzare un pochino la sofferenza.
Innanzitutto, ti rendi conto che questo corpo è fragile impermanente, evanescente e questo intensifica tantissimo l’amore, perché sai che lo perderai e improvvisamente ti chiedi: “Ma allora io chi sono?”
E subito qualcosa ti risponde con la voce dell’universo, con il respiro dell’universo che recita il mantra dell’universo: “So ham”, “Hong so”, “Hi fu!”, “Ka Ji” cioè “Io sono lui, io sono quello”.
Allora piangi di gioia.
L’amore incondizionato è già la guarigione di ogni ferita di questo veicolo, lo stesso vale per l’essere vitale, il corpo emotivo. Il corpo emotivo è pieno di ferite, è un eroe venuto in questo mondo di soprusi di guerra e sopravvissuto. È pieno di ferite, di cicatrici e anch’esso evanescente. Così lo ami incondizionatamente per la sua grandezza perché un essere emotivo che riesce a venire in questo mondo e a sopravvivere è grandioso nella sua fragilità, nella sua imperfezione. Ecco che allora tutti i suoi errori, i suoi sbagli, le sue imprudenze sono immediatamente perdonati. Ti perdoni totalmente e ti ami incondizionatamente e tutte le ferite dell’essere vitale vengono riparate con la polvere d’oro della consapevolezza che è l’amore.
Poi incontri l’essere mentale e se ti identifichi con la mente pensi che la mente te ne ha combinate di tutti i colori con i suoi calcoli di vantaggio e svantaggio personale, che poi è il vantaggio e lo svantaggio del sistema. Osservando la mente vedi che non è stata colpa sua, anche la mente è un veicolo dell’anima ma è stata ipnotizzata da una volontà di potere che è nel mondo. Anche questa volontà è necessaria anch’essa ai fini della realizzazione della missione dell’anima, perché la missione di Psiche è ritrovare Amore e per ritrovare Amore l’anima deve operare una scelta volontaria di darsi, di offrirsi e come può esserci la scelta se non esiste un altro termine?
Quindi non puoi fare altro che raccogliere il tuo essere mentale e perdonarlo profondamente, dicendogli: “ti libero dall’ipnosi del condizionamento” e così si manifesta uno strumento meraviglioso, l’Overmind, la mente poetica, il pensiero del cuore.
Così hai riparato i tre veicoli con l’oro e questo ti dà una grande sensazione di libertà. Quando puoi essere nessuno e centomila, come diceva Pirandello, non sei più qualcuno e di conseguenza sei tutti gli uomini e puoi cambiare la tua narrazione per ritrovare, ad esempio, il tuo bambino, la tua adolescente.
A me piace moltissimo ritrovare me stessa da adolescente, forse perché ho avuto un’adolescenza molto sofferta, piena di ferite. Mi piace ritrovare quella ragazzina e sussurrarle all’orecchio lo sai che ti amo, lo sai che puoi essere quello che vuoi. Vuoi fare l’attrice? Vuoi recitare al Teatro Manzoni? Te lo faccio fare!
Così anche per la bambina. Cambiando la narrazione possiamo cambiare padre e madre e possiamo realizzare qualsiasi sogno.
Non avere paura; puoi bisbigliare all’orecchio della vecchia, della morente, della bambina, dell’adolescente l’amore incondizionato che provi per queste immagini dell’anima.
Scegli di narrare le narrazioni che servono a guarire le ferite, servono a riparare con l’oro tutti gli strappi che sono stati operati dalla violenza, dalle aggressioni, dagli abbandoni, dalle mancanze d’amore che la bambina, l’adolescente, la vecchia hanno subito o subiranno.
Quando sei identificato nell’essere psichico puoi narrare qualsiasi storia, provate a farlo, è bellissimo.
E allora i tre veicoli impareranno a stare in quello che si chiama il luogo della delusione, questo mondo delude sempre. Il vero artista e il vero mistico abitano il luogo della delusione ma imparano a stare in quel luogo con fede.
Pensate ai grandi personaggi, c’è una lettera in cui Leopardi dice di sentirsi indegno di camminare in questo mondo. Molti grandi artisti hanno manifestato la sensazione di non aver realizzato niente di buono nella vita perché abitano il luogo della delusione ma lo fanno con fede, volendo esserne all’altezza.
Se questa è l’esperienza che devo fare, io ho fede in questa esperienza. Voglio esserne all’altezza. Qui si spalanca un altro universo, l’universo della ribellione, della trasvalutazione, e ti rendi conto che le tue emozioni, i tuoi vissuti, la delusione non sono male. Liberando tutte queste dal giudizio, realizzo che la delusione è una dea potentissima, la forza stessa che proviene da tutte le ferite riparate con l’oro, la luce che proviene da tutte le cicatrici riparate con l’oro. E’ bellissimo stare nel luogo della delusione quando puoi ribaltare i valori del mondo, quando ti accorgi del dolore ma non è sofferenza, è potenza, è il Ruggito dell’anima.
Allora io posso ribaltare tutti i valori e mi rendo conto che non sono quell’individuo misurabile, prevedibile e governabile, il cittadino che deve essere governato, che deve lavorare per realizzare il sogno di qualcun altro; sono esattamente l’opposto, non sono una pedina della scacchiera o la scacchiera, sono il giocatore e il mondo è il mio strumento.
La psicologia ufficiale non ti può portare lì perché è uno strumento del sistema. Solo l’amore, il cammino spirituale, la saggia follia ti possono portare lì.
Questa è quella che noi chiamiamo guarigione: la guarigione è un atto di ribellione pazzesco. Attraverso questa ribellione puoi intendere il linguaggio dell’anima che parla per simboli e tutto quello che sta accadendo – i cosiddetti cambiamenti climatici, il sistema che opprime, con tutte le teorie di chi è pro o contro qualcosa – è il richiamo a fare anima con le emozioni come la dolce tristezza, l’evanescenza, l’impermanenza, la fragilità, l’imperfezione, la mancanza, il vuoto.
Invece di prendere tutto alla lettera, come fa l’io, cerca di imparare il linguaggio dell’anima, di smaterializzare e depersonalizzare.
In questa lotta la vittoria dell’amore è decretata fin dall’origine, l’avversario è solo un espediente, funzionale anch’esso alla Vittoria e al Trionfo finale dell’Amore. Perciò devi avere una fede impeccabile nella vittoria finale e intendere il linguaggio dell’anima.
Pensa a quante guerre e violenze avremmo risparmiato, guerre per conquistare territori, se avessimo considerato la terra come immaginale, la terra è simbolo, come l’acqua, il fuoco e l’aria, sono immagini dell’anima, sono fatti dalla stessa sostanza dei sogni.
Il vero territorio è simbolo, è sogno, diventa oggetto perché la mente vuole il controllo, vuole il potere e non può avere potere su un sogno.
Ma tu non sei la pedina, non sei nemmeno l’alfiere o il re e la regina, sei il giocatore e la tua vittoria è decretata fin dall’origine. Perciò stai tranquillo, calmo e sereno, lascia andare tutte le teorie, lasciati andare al respiro, hai già vinto, trova il tuo bambino, il tuo adolescente, il tuo vecchio e guariscilo con l’oro dell’amore. Guarisci il tuo veicolo fisico, il tuo veicolo emotivo e il tuo veicolo mentale e con tutti i veicoli liberi e guariti combatti la tua battaglia e vinci in nome dell’amore.