Buongiorno,
Oggi parliamo di Animus. L’Animus secondo Jung è il modo in cui ciascuno di noi, non importa se maschio o femmina, vede il maschile.
Il maschile è un’idea dell’uomo come il femminile. I generi li mettiamo noi nella natura. Questo è molto difficile da accettare perché la nostra mente dice: “Ma come? Nella natura io vedo l’animale maschio e l’animale femmina, il fiore maschio e il fiore femmina e lo stesso nella specie umana: è una cosa tangibile!”
Ecco, però, siamo sempre lì! Questa tangibilità, cioè l’oggettività delle cose, è illusoria.
Ricordo che parlavo con mio fratello tanti anni fa – lui è molto più grande di me ed era già medico quando io ero ancora al liceo e, oltre a maneggiare il vocabolario di greco e latino, leggevo testi di buddhismo e di Aurobindo – e gli dicevo: ” Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, la realtà è il vuoto e noi proiettiamo quello che abbiamo dentro, è la nostra narrazione.”
Lui rispondeva: “Ma come? Figurati se non esiste una realtà oggettiva!”
Allora gli citavo la Shiva Samita: “In questo corpo ci sono il sole e la luna, autori della creazione e della distruzione, ci sono le stelle, i pianeti, i santuari e i monaci dei santuari, c’è il Monte Meru” oppure citavo la Danzatrice del Cielo: “Questo corpo è un veicolo di pura apparizione, un sogno, un miraggio, è chiaro e vivido come il riflesso della luna sull’acqua ma privo di sostanza. Questo corpo è come la luce del lampo appare e svanisce, appare e svanisce, non permane.”
Lui replicava: “Ma come? Se ti apro il torace. ti tiro fuori il cuore e te lo metto in mano vedi che è un oggetto materiale! Ha un peso e un volume.”
Si, ma i sensi, il vedere, sentire, toccare, gustare, odorare sono operazioni mentali: quando vedo, sento, tocco, gusto, odo, scelgo cosa percepire tra infinite possibilità. Questa scelta è operata dalla mente che ha interesse a manifestare e a mantenere il senso dell’oggettività delle cose, della tangibilità. della concretezza delle cose perché così si illude di poter esercitare un potere sulla realtà.
Secondo Jung gli organi sono gli dèi; la sensazione dell’organo come oggetto materiale è una creazione della mente e così anche l’idea del maschile e del femminile siamo noi a metterla nella nostra rappresentazione mentale della natura.
Questo ce lo spiegano anche tutti i grandi miti della storia.
Prometeo prima crea l’uomo, l’essere umano, solo dopo viene in essere la donna, Pandora, la prima donna sulla terra. È chiaro che questo mito non afferma che la donna è nata in quel momento e prima non esisteva, sta dicendo che in quel momento è avvenuta la separazione, cioè c’è stato un momento in cui l’essere umano ha proiettato la distinzione di genere nella natura, che prima non esisteva, prima tutto era androgino.
C’è un bellissimo libro di Mircea Eliade che si intitola “Il mito dell’androgino”. Nell’età dell’oro, nella Stirpe Aurea l’uomo era androgino. In seguito ha iniziato a narrarsi la storia della divisione di genere, costruendo tutta una società sulla separazione e quindi anche sulla divisione di genere.
Qualsiasi società si fonda sulla separazione degli opposti: maschile e femminile. vita e morte, salute e malattia, bene e male perché la civiltà è un atto di controllo, è un atto di potere e quindi si fonda su una morale. Per garantire la governabilità degli individui è necessaria una morale, che si fonda su una scissione originaria, quella tra maschile e femminile.
Secondo Platone l’uomo era sferico all’origine ma era troppo potente e gli dèi lo temevano e quindi Zeus l’ha diviso a metà e così sono nati i generi sessuali, che per Platone sono molteplici perché le sfere che erano tutte maschili, una volta divise, hanno dato origine a maschi che cercano maschi, le sfere che erano tutte femminili hanno dato origine a femmine che cercano femmine e invece le sfere che erano un po’ maschi e un po’ femmine hanno dato origine a femmine che cercano maschi e a maschi che cercano femmine; quindi per Platone i generi sessuali non sono solo due.
Sta di fatto che all’origine esisteva l’androgino, cioè l’uomo era sferico, vale a dire potentissimo, ingovernabile, divino, libero e una società non può basarsi su un uomo simile, deve spaccarlo a metà.
La separazione di genere porta in essere la separazione della vita dalla morte, del visibile dall’invisibile. Il femminile è la notte, l’oscurità che non è assenza di luce, è la luna e quindi è la dimensione invisibile, l’underworld, il mondo infero, l’irrazionale; il maschile invece è la dimensione solare, diurna, razionale.
Nel corso della storia sono esistite civiltà squilibratamente matricentriche (come quella degli antichi Maya che mettevano tutti i valori di bene nel femminile e tutto il male nel maschile) per cui celebravano la morte e addirittura praticavano i sacrifici umani: facevano il loro gioco nazionale, il gioco della palla e l’atleta che vinceva riceveva in premio la morte.
La nostra è una società squilibratamene patricentrica che invece celebra i valori solari, diurni, maschili.
Siccome l’universo tende sempre all’equilibrio e, come diceva Ermete Trismegisto, l’esistenza è polare, ogni volta che pensi a qualcosa finisci sempre per creare il suo opposto.
Noi oggi viviamo in una società che continuamente pensa al femminile perché lo percepisce come discriminato e alla fine viviamo in una società che continua a fomentare il maschile: una società che continuamente inneggia al femminile e alla natura è una società che poi continua a manifestare valori maschili e continua a essere pericolosa e distruttiva per la natura.
Quindi io credo che dobbiamo incominciare veramente a pensare al nostro Animus, pensare al maschile da integrare nel femminile.
In questo periodo si sente forte l’esigenza che le donne abbiamo ruoli di potere in seno alla società, è questo è giustissimo. Il problema è che quando la donna acquista un ruolo di potere nella società manifesta valori maschili e non femminili.
Abbiamo l’idea che il femminile sia penalizzato ma non è che il femminile sia messo in disparte o penalizzato, il femminile è la notte, è l’oscurità, che non è assenza di luce, è la dimensione ctonia, sotterranea, è l’anima, è l’invisibile per sua stessa natura.
Quindi quando vuoi metterlo in vista, in ruoli di potere nella società, nelle aziende, non è più il femminile.
Ma allora cosa dobbiamo fare?
Dobbiamo cambiare il nostro metodo di pensiero che attualmente si fonda su una presa di posizione, su un atto di volontà che è il controllo da parte della mente discriminante, la mente che divide, che separa per avere il controllo.
Per cambiare il metodo di pensiero dobbiamo cambiare l’intenzione originaria sulla quale la mente si fonda: dall’intenzione del potere dobbiamo passare all’intenzione dell’amore; allora possiamo manifestare uno strumento mentale diverso che a me piace chiamare mente poetica. che è una mente che non divide ma unisce. Con questa mente possiamo ritrovare l’uomo sferico, l’homo ecologicus che non ha bisogno di distruggere la natura perché è forte, integro. L’uomo che sfrutta continuamente le risorse naturali è l’uomo debole.
Dobbiamo ritrovare l’homo ecologicus e questo si fa cambiando il metodo di pensiero.
Cosa deve fare qualcuno che punta all’equilibrio in questa società?
Dovrebbe fare un bel cerchio di maschi, parlare del maschile, dell’Animus, dell’idea del maschile che è in ciascuno di noi.
Innanzitutto, è l’idea della razionalità, il maschile è razionalità, analisi. il maschile è analitico, il femminile è sintetico, il maschile è l’atto del penetrare, il femminile è l’atto del dell’accogliere, del contenere.
Se vogliamo potenziarci dobbiamo abbracciare il maschile che è in noi per ritrovare la totalità e recuperare il potere di essere liberi. Il cammino dello Yoga sciamanico è per definizione il cammino dello Yoga della potenza, ciascuno per ritrovare questa potenza deve proprio prendere in mano il suo Animus, la sua visione di maschile e potenziarla. Il maschile va potenziato, l’Animus va potenziato, in una civiltà che non parla d’altro se non della necessità di dare potere al femminile.
Dobbiamo potenziare il maschile per dare potere al femminile perché l’universo si fonda su questa legge dell’equilibrio: se vuoi potenziare il femminile finisci sempre per potenziare il maschile, ma se ti occupi di potenziare il maschile l’universo, per queste ragioni di equilibrio, potenzierà il femminile.
Per potenziare il maschile dobbiamo liberarlo dall’idea sminuente che sia solo analitico, cioè penetrante e quindi, in un certo senso, dobbiamo liberare la ragione da se stessa, la ragione intesa come ratio, logica, analisi, e ritrovare un potere della ragione che abbiamo perduto, il Logos, il potere del dialogo con l’invisibile, cioè col femminile.
Quando l’uomo dialoga con l’invisibile, con il divino, con il mistero chiamiamo questo dialogo preghiera; quando invece è il divino, l’invisibile, il mistero a dialogare con l’uomo lo chiamiamo meditazione.
Dobbiamo ritrovare la capacità di dialogare con l’invisibile, liberando il nostro Animus da ciò che lo limita e ritrovare la capacità di pregare e meditare.
In questo il buddhismo ci aiuta molto perché è una filosofia spirituale, cioè è razionale, logico e filosofico ma tutta la dottrina buddista si esplica nel dialogo con l’invisibile, quindi nella meditazione.
Pensate solo alle quattro Nobili Verità del Buddha: la vita è dolore, il dolore è una causa, la causa è conoscibile, il dolore superabile e lo strumento per superarlo è la meditazione. Sono leggi razionali che provengono da un’azione di analisi, quindi un’azione penetrativa maschile e lo strumento per risolvere il dolore è la meditazione, il dialogo con l’invisibile, un potere dell’Animus. Se perdi tale potere il tuo Animus si indebolisce tantissimo; potenziare il maschile è il modo migliore che abbiamo per ritrovare il femminile.
Ecco perché quando sento nella New Age tutto questo parlare di femminile sacro, penso: “Certo che il femminile è sacro ma il maschile non lo è? Non capisco.” Quando si dice femminile sacro automaticamente si esclude che il maschile lo sia, ma è un’assurdità.
Lo sciamano ha la funzione di tenere uniti i mondi. All’origine lo sciamano psicopompo teneva unite la vita e la morte, era il traghettatore, oggi deve tenere uniti anche altri mondi, per esempio il mondo del cuore, dell’amore, del sentimento e dell’emozione e quello della tecnologia. Il segreto di uno sciamano in quanto psicopompo, in quanto ponte tra due mondi sta proprio nell’androginia, cioè nell’unione di maschile e femminile, che è data dal potenziamento di entrambi.
E’ bellissimo parlare di femminile sacro, fare i cerchi di donne e insistere sul fatto che le donne devono avere ruoli di potere nelle istituzioni e che ci vogliono le imprese al femminile e addirittura dare fondi europei alle donne, però un mondo che va in questo modo è un mondo che continua a discriminare il femminile e a potenziare i valori maschili, quindi perlomeno le persone che sono su di un cammino spirituale e che riescono a vedere le cose più in profondità non dovrebbero assumere questo atteggiamento.
Come quelli che continuamente dicono che dobbiamo aiutare il terzo mondo e poi, in verità, aumentano la discriminazione, l’estremismo del pendolo e quindi fomentano la povertà, perché l’universo è polare e quando si vuole trattenere il pendolo il più possibile da una parte alla fine esplode dall’altra con una potenza incredibile.
Noi non possiamo razionalmente, verbalmente o con le nostre azioni, specialmente quelle civili e sociali, potenziare il femminile perché il femminile è la notte, la luna, l’oscurità, l’irrazionalità, quindi ‘imprese al femminile’ è una contraddizione in termini, il femminile non farà mai impresa, business o politica, casomai farà poesia, farà arte.
Dato che non possiamo potenziare il femminile, solo la natura può farlo, quello che noi dobbiamo fare è liberare il maschile, poi ci pensa l’universo, ci pensa la natura a far risorgere in tutta la sua potenza il Ruggito della Grande Madre.
Dobbiamo ritrovare quel maschile che medita, che si dispone al silenzio e al dialogo con l’invisibile. Dobbiamo ritrovare il maschile sacro e portare il sacro nella tecnologia, nella ragione, nel processo di analisi, nella logica, nelle nostre università.
Nella nostra quotidianità dobbiamo conoscere, avere cultura perché questo sviluppa l’Animus e simultaneamente pregare e meditare per sviluppare il Logos. Quindi dobbiamo insegnare ai bambini e ai ragazzi a pregare e a meditare, a dialogare con l’invisibile, ad aprire la loro mente mentre li facciamo passare attraverso quel grande processo che chiamiamo educazione.
Quindi coltivate il vostro maschile, coltivate il Logos, la logica nel suo aspetto di dialogo con l’invisibile, riportate il Sacro nella vostra ragione, fatelo quotidianamente basta un respiro.
Dopo aver analizzato a fondo un problema fate un profondo respiro e svuotate la mente e lasciate che sia il divino, l’invisibile a parlarvi; dovreste cercare di farlo sempre dopo ogni sforzo mentale per capire qualcosa, per studiare qualcosa, per risolvere un problema.
Prendete un profondo respiro e fate il vuoto con la consapevolezza che la risposta arriverà dall’invisibile.
Vi abbraccio!