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Le pratiche rituali che ci aiutano a trasformarci in «guerrieri wabi sabi», capaci di attingere alle proprie imperfezioni e diversità e renderle doti straordinarie.
Le pratiche che apprendiamo in questo seminario hanno matrice iniziatica e psicologica allo stesso tempo, quindi risultano di facile assimilazione e di pronto utilizzo per gli occidentali, sebbene veicolino intatto il messaggio del buddismo esoterico – senza alterazioni, né edulcorazioni, né semplificazioni – il cui sviluppo è fortemente intrecciato al sentimento wabi sabi e costituisce una «psicologia estetica» che può persino rivoluzionare l’opera dei terapeuti e degli educatori.
Wabi Sabi è è stare dalla parte di ciò che la mente etichetta come male e vuole evitare o, peggio, guarire – l’imperfezione, la fragilità, la vecchiaia, la tristezza, la nostalgia, l’asimmetria – e farne il potente alleato di un percorso evolutivo che passa attraverso morte e rinascita, la genesi di una nuova mente e di un nuovo mondo.
La spiritualità è un cammino empirico, Wabi Sabi è un seminario pratico e allo stesso visionario e poetico.
Wabi Sabi esprime lo stile di vita degli sciamani yamabushi e delle miko, le sciamane scintoiste, è quel carattere comune che troviamo nelle varie tradizioni misteriosofiche del Giappone, la maggior parte delle quali, ancora oggi, sono tramandate in via esclusivamente orale.
Questo seminario ti dà forza di reazione e capacità di resilienza.
I grandi maestri di arti marziali ci hanno insegnato che per vincere bisogna non dimenticare mai di essere fragili e imperfetti.
Wabi Sabi è uno stile di vita che ti aiuta ad affrontare qualsiasi sfida con un particolare atteggiamento che mi piace definire “la condizione di chi è imperfetto come un uomo e sereno come un dio”.
Accettare l’imperfezione previene la paura e cura l’insicurezza. Decisamente ti permette di conquistare un atteggiamento vincente, vissuto nella piena umiltà e nel non attaccamento
Conoscere l’imperfezione equivale a sapere di non sapere. Questo ci permette di non dare per scontate le teorie della mente, ma di affidarci all’intuizione che nasce nel momento presente.
Molte persone, praticando lo stile di vita Wabi Sabi, hanno potuto migliorare la relazione con i loro figli o i loro allievi.
Molti terapeuti hanno saputo arricchire e rendere più efficaci le loro sessioni di ascolto e di aiuto attraverso l’acquisizione di uno stile di vita, di lavoro e di un metodo di pensiero wabi sabi.
Accettare le nostre imperfezioni significa perdonarci, questo ci porta a sciogliere la rabbia e a migliorare la capacità di ascolto.
Le pratiche che guidano a instaurare un metodo di pensiero Wabi Sabi possono persino rivoluzionare il metodo di fare educazione e terapia.
Wabi Sabi, in quanto percorso di familiarizzazione con le imperfezioni e le incertezze ci permette anche di comprendere meglio e guarire il rapporto con i nostri avi e di vivere al meglio la relazione con i nostri organi e con il corpo.
Wabi Sabi è una prospettiva di osservazione del mondo, concepita nel grembo dei cammini esoterici del buddhismo, dello sciamanismo shugendo, dell’animismo shinto.
Il termine “esoterico” ha il significato di “riservato agli iniziati”.
Le iniziazioni contenute in questo seminario alimenteranno il tuo fuoco psichico, la tua capacità di aspirare e di riuscire.
Qualsiasi sia il campo nel quale sei impegnato, potranno essere il seme delle tue vittorie quotidiane, anche di quelle che riguardano le piccole cose, che, poi, sono il preludio delle grandi imprese.
Wabi Sabi è attenzione per le piccole cose. Vincere è una esperienza nella quale bisogna esercitarsi quotidianamente, anche durante lo svolgimento delle attività più umili.
L’arte di essere imbattibile è l’arte di accettare di essere fragili e imperfetti e, stando nella propria debolezza, non arrendersi mai.
Il ramoscello, che è così delicato e fragile da piegarsi fino a terra, può resistere nel vento meglio del possente albero che, non piegandosi, si oppone alla forza del vento e rischia di essere spezzato.
Non arrenderti mai, neppure quando di te non è rimasto più nulla, se non l’impeccabile volontà di non arrenderti!