Amo ergo sum

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Conquista il tuo Graal

Data diretta: 30 Luglio 2023
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In questi giorni ci sono delle giornate stupende, con la temperatura giusta. Si avverte anche una dolce brezza, proprio come piace a me, e il cielo è sereno perchè di notte il vento spazza via le nuvole. La Luna è stupenda, è tutto perfetto. Lo sarebbe stato anche se avesse piovuto o ci fosse stato il temporale, perché dopo tutte queste dirette abbiamo imparato che la vita non è lo sforzo di resistere nella tempesta, ma la gioia di danzare nella pioggia. 

Finiamo il ciclo di dirette con quel processo che gli alchimisti chiamano Albedo e che è l’opera al bianco. Ha a che fare appunto con la  luna e l’argento, due dei materiali che vengono utilizzati per il Kintsugi. Quest’ultimo è anche il titolo del mio ultimo libro: il kintsugi è l’arte di riparare le ferite con la lacca urushi e la polvere d’oro o d’argento. Ha a che fare soprattutto con l’alchimia, con l’inconscio, perché la luna è psiche e anima e l’argento ha a che fare con il fare anima. 

Fare anima richiama la Psicologia del Profondo, perchè Hillman, il padre della Psicologia archetipica, nonché mio grande maestro, sosteneva che l’alchimia e la Psicologia del Profondo sono due percorsi paralleli, due aspetti della stessa realtà. Tant’è vero che amava chiamare la sua psicologia “psicologia alchemica”, anche se poi è stata definita psicologia archetipica.

Fare anima conquistando il Sacro Graal

Oggi parliamo di quell’aspetto dell’argento e del fare anima che riguarda la conquista del Sacro Graal, che come sapete è il contenitore d’argento che contiene il Sang Real, il sangue reale. Ovvero il sangue della verità, perché secondo la leggenda è il sangue della discendenza del Cristo e della dinastia creata con la Maddalena. Il Sang Real contiene quindi, simbolicamente, la vita eterna. Per chi si occupa di Oriente e dello Yoga, parla invece di Amrita, l’ambrosia generata dal tiglé, una perla di luce che si trova nel cervello, in corrispondenza della fronte. Alcuni la vedono anche come generata dal Bindu Chakra, che è un’escrescenza che si trova sempre all’interno del cervello, nella parte alta della nuca. Qui viene secreto un liquido in particolari fasi della vita, come per esempio nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta e dall’età adulta alla vecchiaia. Questo liquido sarebbe di norma velenoso, se solo scendesse nello stomaco, ma gli Yogin riescono a trasformarlo in nettare, nell’amrita, e se ne nutrono. In questo modo questo liquido diviene simbolo della vita eterna, così come il tiglé viene visto come una perla di luce all’interno del cervello: viene sciolta grazie al calore fisico, il calore corporeo. Perchè un corpo si mantenga giovane e invita deve preservare il calore, dato dal fuoco del desiderio. Finché possiamo desiderare qualcosa, finché abbiamo un Ikigai, come dicono i giapponesi, l’obiettivo, possiamo avere una missione per cui vivere. Se abbiamo una fonte di ispirazione rimaniamo giovani, a prescindere dall’età. Il fuoco del desiderio si scioglie nel tiglé salendo dal ventre, donando questa vitalità che può diventare vita eterna. 

Perchè?

Se una persona fa il transito senza paura, senza cadere nell’inconsapevolezza e rimane vigile e attento, allora la sua missione, il suo fuoco, continua anche nel corpo sottile. Continua la sua missione anche dall’altra parte della Grande Soglia e così anche nelle vite successive, unendo vita e morte, il visibile e l’invisibile, in un unico grande atto di consapevolezza. Diventa quindi immortalità, libertà e quindi il Graal, l’amrita, l’ambrosia. 

Libertà da cosa?

Dalla paura. Se sei libero dalla paura, allora sei immortale. 

L’argento è il materiale con cui è fatto il Sacro Graal, la coppa che contiene il liquido dell’immortalità e della libertà. Occorre considerare l’archetipo, ovvero la forma originaria di una nostra esperienza: il Graal è la forma di tutte le forme, è l’Archetipo con la A maiuscola, l’archetipo degli archetipi e indica il modo in cui le nostre esperienze vengono forgiate, sulla base di un modello originario, mitico, mitologico. La prima volta che le nostre esperienze si sono forgiate è stato nel mito, il tempo degli dei. L’argento rappresenta quindi l’esperienza mitologica originaria. Se riconosciamo il mito, se conosciamo quell’esperienza originaria, allora abbiamo in mano l’argento, il calore psichico. Possiamo rimodellarlo e dare un’altra forma al nostro Graal, alle nostre esperienze. 

L’importanza di conoscere il mito

Chi conosce il mito è padrone delle cose e può cambiarle a propria volontà. Perchè il mito rappresenta il Graal, cioè l’archetipo degli archetipi, la forma originaria di tutte le nostre esperienze e se risaliamo alla prima volta in cui un’esperienza si è formata, la possiamo modellare, trasformare, cambiare. Di tutto questo parlo nel libro Daimon. 

Quindi torniamo al nostro compito delle vacanze: approfondire i libri Kintsugi, Ikigai, Wabi Sabi e Daimon. Non serve mettersi a gambe incrociate per meditare. Questi libri vi guideranno nelle esperienze grazie agli OMI (One Minute Immersion), un’esperienza di meditazione che volendo puoi fare anche sotto l’ombrellone, in barca, sui pattini. Leggere e praticare, approfittare del tempo che si ha a disposizione per proseguire il proprio cammino. Senza fermarsi. 

Prenditi un momento per evocare un’esperienza, un evento un’entità, uno spirito, un dio. Prenditi questo momento per evocare ciò che nella tua vita si è ripetuto molteplici volte. Per esempio, ci sono persone che hanno fatto tantissime volte l’esperienza del tradimento, che sono state tradite per prime dai loro stessi genitori. Per esempio dal papà che diceva “Sai, domenica ti porto alla partita, andremo insieme”. E poi invece quella domenica il papà non c’era, magari perchè era con l’amante. Oppure la mamma che diceva “Tesoro, quando torni da scuola ti aiuto io a fare i compiti”. E poi tornavi da scuola e la mamma non c’era, perchè era depressa a letto, oppure con le amiche a giocare a Bridge. Insomma un tradimento. L’esperienza poi è continuata con il compagno o con la compagna, il socio d’affari che ti ha derubato e così via. Ecco, l’esperienza del tradimento alcuni la ripetono anche se sotto forme diverse. Sostanzialmente l’emozione è sempre quella. 

Oppure l’esperienza dell’abbandono, della difficoltà con il cibo. “Sì, sono guarito, ho passato dei periodi in cui con il cibo andava tutto bene, poi sono ricaduto”. Oppure l’esperienz adella dipendenza: “Ho smesso di fumare tre anni e poi ho ripreso.”

Scopri l’evento che si ripete

Qual è l’evento che si ripete nella tua vita? Devi cercare l’emozione che si ripete, a prescindere dalla diversità dell’evento. Anche se conosco bene quali sono le mie esperienze, il punto è riuscire a trasformarle in forze. E questo lo puoi fare se sei un alchimista, perchè riesci a forgiare la coppa del Graal cambiandone la forma. 

Supponiamo che l’emozione che trovi nella tua vita sia quella della gelosia. Io ho avuto, avevo e ho un fratello che quando eravamo piccoli, molto piccoli, è sempre stato gelosissimo di me. E ha continuato anche da adulto, spinto dalla sua gelosia mi aggrediva. Questa esperienza si è ripetuta molte volte nella mia vita: mi è capitato spesso di incontrare persone, anche se non personalmente, che mi hanno aggredito perchè gelosissime. Addirittura hanno tentato proprio di distruggermi, perchè la gelosia si trasforma in rabbia, violenza. Finchè non ho trovato il modo di trasformare tutto questo in forza: ora non incontro più la gelosia, la rabbia e quindi i tentativi di attaccarmi, di distruggermi. Oggi sono perfettamente in grado di trasformare tutto questo in una forza: ogni volta che mi attaccano, mi rinforzano, perché sono andata indietro nel tempo alle origini in cui questo comportamento della gelosia e della violenza si è formato per la prima volta. Ho preso questa coppa originaria, questo archetipo con il fuoco psichico, ho sciolto questo argento e ho riforgiato la coppia in modo tale che ogni volta che vivo quell’esperienza, diventa per me un’esperienza di arricchimento, di crescita. 

Puoi imparare a farlo anche tu: è il lavoro dell’alchimista, del mago, della vera Psicologia del Profondo.

Nel mito abbiamo molti esempi di gelosia, come l’amante di Zeus, Semèle, che suscita la gelosia e la rabbia di Era. Quest’ultima, la moglie di Zeus, si trasforma da nutrice e va da Semèle a dirle: “Devi convincere Zeus a mostrarsi nelle sue reali sembianze, perchè se non si fa vedere da te per ciò che è veramente, vuol dire che non ti ama davvero.” Semèle quindi chiede a Zeus di mostrarsi ed insiste finchè non succede: scatena fulmini e saette e Semèle esplode in mille pezzi, insieme al figlio di Zeus che portava in grembo. Zeus però si precipita sul cuore di suo figlio, lo prende e se lo pianta nella coscia, da cui poi nascerà Dioniso, che deriva da duogenersi, nato due volte. Il grande sciamano Dioniso andrà nell’Underworld per riprendere la madre Semèle e la porterà nell’Olimpo, alla faccia di Era. Semèle è anche Persefone e sono anche Selene, la dea della Luna. Selene, Persefone, il mito della dea che inizialmente vittima dell’aggressione scatenata dalla gelosia, riesce a trasformare tutto questo in una risorsa grazie all’alchimia. 

Puoi farlo anche tu: bisogna avere il coraggio di rintracciare quella che è la nostra esperienza più dolorosa, quella che si ripete di continuo. È stato dolorosissimo rintracciare tutti questi momenti di gelosia, di aggressione, di violenza nei miei confronti, causati da quella gelosia provata da parte di quelle persone che più amavo e amo ancora oggi. Però bisogna avere la forza di vedere anche al di là di ciò che ti fa del male, del dolore, accettarlo e vederlo. E poi avere la forza di trasformare l’archetipo con il calore psichico, perchè non c’è un altro modo di sciogliere l’argento che non sia con il fuoco psichico. 

Questo fuoco psichico ha innanzitutto il fuoco della vita. 

Trova l’emozione

Rintraccia quell’emozione dentro di te, il fuoco, la fiamma, e inizia a dire a te stesso “Sono vivo, sono vivo, sono vivo.”

Immagina una fiamma che ha origine nello hara, il centro vitale che si trova a circa tre dita sotto l’ombelico, respira profondamente dal naso o meglio ancora dalla bocca e coltiva questa fiamma. Respira e coltiva la fiamma, falla salire, falla divampare. Visualizza questa fiamma e respirandola falla salire, poi immagina il tiglé nel cervello, in corrispondenza del punto centrale fra le sopracciglia. Immagina che il fuoco che sale la sciolga. Identifica questa coppa nella sua forma originaria, di tutte le esperienze che producono quell’emozione dolorosa che hai vissuto ripetutamente. Senti piano piano sotto l’effetto del tiglé, sotto l’effetto del calore psichico, che inizia a sciogliersi, a gocciolare in tutto il corpo producendo beatitudine. 

Mentre questa beatitudine si produce, ripeti a te stesso la formula psichica

Grazie a questa esperienza di e lì definisci la tua esperienza, di invidia, di gelosia, di violenza, di rabbia, grazie a questa esperienza che porto in me con molto amore, questa è la trasvalutazione che porto in me con molto amore, non fuggo, non rifiuto, non aborro ma porto in me con molto amore, riuscirò a fare, realizzerò e lì descrivi il tuo obiettivo e poi concludi la formula psichica con “permango nella fede, nella gratitudine e nell’entusiasmo”. 

Il primo compito del mistico, dell’alchimista, è trasformare il vile metallo in oro, il veleno in nettare e questo è quello che puoi fare anche tu con questa meravigliosa pratica del calore psichico, ripetendo la formula magica che ti ho descritto poco fa. 

Continua con questa pratica: la prima volta l’amrita è velenosa, ma la seconda volta si trasforma in nettare.

L’argento è il bianco, è la luna, è la fede. Nel trentesimo Canto del Purgatorio, Dante ci presenta Beatrice come colei che che ha indosso il manto bianco, ovvero la fede. 

Come trasformi il veleno in nettare? Con la forza della fede. Se questo evento è venuto a me, se l’esperienza della gelosia, dell’invidia, dell’aggressività, della violenza generata dall’invidia, è un’esperienza che viene a me e si ripete, voglio esserne all’altezza. Posso esserlo tirando fuori da questa esperienza all’origine velenosa, il nettare dell’immortalità e della libertà.

Lo posso fare con il potere della fede, l’argento, la luna, la notte, il sogno. Mi raccomando, dai importanza ai sogni, che è una parte importante dell’alchimia. 

Ricorda i sogni

Come si fa a ricordare i sogni? Al mattino rimani un attimo immobile e cerca di ricordare il sogno, rimanendo nella posizione esatta in cui ti sei svegliato. Dovresti cercare di non fare il minimo movimento perchè se inizi a muovere il corpo, il sogno va via, si dissolve. Se rimani immobile appena sveglio e cerchi di ricordare il sogno, probabilmente succederà. Ricordarlo vuol dire avere materiale importantissimo che viene da Ade, dal regno degli Inferi, dall’Underworld. Devi fare molta attenzione a non perturbare Ade, che è molto suscettibile e si perturba facilmente. Uno dei modi per perturbare Ade è di tentare di analizzare il sogno, ovvero prendere il materiale che appartiene ad Ade, al regno dell’invisibilità, delle ombre, della luna e della notte e cercare di metterlo sotto le grinfie del Sole, della ratio, del dio cosciente. Non cercare di analizzare il sogno, di attribuirgli significati razionali. Se lo fai, può succedere che Ade chiuda i cancelli e che tu non riesca più a ricordare i sogni. Nei casi più gravi, Ade chiude i cancelli in modo tale che tu non riesca a entrare nel sonno e quindi a dormire.

Chiediti invece quale emozione ti da il sogno e vivi questa emozione, ripetendo “So che sto provando un’emozione, so che non esiste emozione buona o cattiva, tutte le emozioni sono forze, energia”. Vivi l’emozione, intensificala e sii grato di averla con te. Anche se fosse angoscia. “So che sto provando angoscia, so che sto provando angoscia.” Lascia che si esprima. La luna è con te, la notte è con te, l’argento è con te, è una forza, un potere che è con te. Vai al di là delle definizioni mentali, del giudizio. Tutte le emozioni sono pura forza o energia. Accoglile. “Ti amo, ti accolgo.”

Così si fa anima, albedo, argento, luna.

La vetrificazione

Evita la vetrificazione: la luna e tutto ciò che appartiene alla luna, se c’è troppo calore può vetrificarsi. Quando l’alchimista cerca di fare albedo, l’opera al bianco, può causare il processo di vetrificazione: quando c’è troppo calore, il calore non è quello giusto. Quando c’è fissazione su un’emozione e soprattutto su una credenza, allora sia ha la vetrificazione. Hillman dice che il processo di vetrificazione si ha quando l’intuizione diventa verità. Non devi mai cadere in questo errore, terribile. Quando le tue credenze mentali diventano delle certezze, delle verità, delle credenze, quando ti fissi su delle teorie. Lo scienziato, il genio, è colui che non si fissa mai su una teoria e prenderla come verità. Allora riesce ad avere quell’intuizione geniale che gli permette di superare quella teoria. 

Chi impara tutte le teorie a scuola e le ripete è il tecnico. Il vero scienziato impara tutte le teorie e poi le mette da parte, senza trasformarle in certezza.

Se lasci andare le tue verità, ovvero le tue più grandi bugie, torni alla grande e unica verità socratica, ovvero “So di non sapere.” Se hai fatto dei processi di vetrificazione, rendili reversibili. È molto importante per l’alchimista. L’albedo, l’opera al bianco che ha a che fare con l’argento, con la luna, è fare anima e quindi è rendere il corpo spirituale. Più lo fai, più rendi materiale lo spirito. E allora ti può succedere che il tuo compagno mistico, la tua sposa, il tuo sposo invisibile, il Daimon, il tuo spirito guida, assuma espressioni anche nel piano materiale ed è bellissimo. Ne parlo nel libro Mantra Madre. 

Una dedica speciale

Un altro compito per le vacanze: quando indossi un campo d’abbigliamento, senti le sensazioni che produce la seta, il lino, il cotone che hai sulla tua pelle. Dedica queste sensazioni al tuo amante mistico. Quando mangi qualcosa, gustala e dedica questo gusto al tuo amante mistico. “A te, a te, a te.” Come se fosse lui o lei a vestirsi, a gustare. Quando tocchi, quando accarezzi il tuo corpo, dedica queste sensazioni all’amante mistico, come se fosse lui o lei a sentire il tocco. In questo modo spiritualizzerai il tuo corpo, renderai più materiale il corpo del tuo amante e alla fine vi incontrerete. Fare l’amore con il Divino è l’Opera del Bianco dell’Alchimista. 

Tutto questo poi fa parte di un altro grande processo lunare, la depersonalizzazione. Quando dedichi le tue esperienze sensoriali al tuo amante, la tua amante mistica, vai al di là del dio e divieni il Tutto. Meraviglioso! 

Magari alcuni di voi non svolgeranno tutte le pratiche, forse perchè impressionati. Le meditazioni e i rituali che ti impressionano di più, sono quelle che occorre fare.

Morgan K Barraco

Morgan K Barraco