Amo ergo sum

Amo ergo sum

Concentrati sui tuoi bisogni: impara ad ascoltare te stesso mentre ascolti gli altri

Data diretta: 12 Giugno 2023
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Parliamo ancora di sessualità, ma introduciamo anche un altro argomento, ovvero quello del guaritore ferito. Come riusciamo ad aiutare gli altri grazie alle nostre ferite, come ho scritto in Kintsugi. Il libro parla proprio delle nostre ferite e di come siano un patrimonio importantissimo per la nostra evoluzione e anche nella nostra capacità di aiutare gli altri e di raggiungere i nostri obiettivi nella vita.

Vi darò “i compiti a casa” per tutta la settimana grazie all’OMI (One Minute Immersion). Sapete come è nata l’idea di parlare di sessualità? Da un vecchio articolo su Battiato, in cui affermava di aver finalmente superato del tutto il piano della sessualità e di poter dedicare tutta la propria energia alla creatività. Diceva che è bellissimo quando riusciamo a superare questo bisogno di genitalità e riusciamo a indirizzare tutte le nostre energie verso l’opera creativa. Come non ricordare “Il Kalachakra”, la Ruota del Tempo, un tantra, uno strumento per la libertà scritto da Naropa, di cui ci sono arrivati solo dei frammenti. 

Tuttavia sufficienti per capire che cosa ci volesse insegnare. Nel Kalachakra tantra, Naropa istruisce un re e lo mette in guardia dal crollo del piacere, poichè da questo crollo ha origine l’azione funesta che imprigiona nella Ruota del Samsara, ovvero nella ruota dell’ignoranza. Il crollo del piacere, dice Naropa, è il più grande peccato. Quindi guardati dal crollo del piacere e non disperdere il seme, diceva, poichè dalla dispersione del seme si ha il crollo del piacere. 

Che cosa voleva dire Naropa? Forse che bisogna fare un figlio ogni volta che si copula per non disperdere il seme? Naropa parla in verità della vera Unione Erotica, che per i tantrici è l’unione con il divino, l’unione umano/divino per i Sufi e come per tutti i mistici, da Santa Teresa a Ildegarda e San Francesco. Tutti i mistici nella tradizione cristiana come in quella islamica o induista o buddhista, tutti i mistici indicano che la vera Unione Erotica è l’unione fra umano e divino. L’unione fra individui, che possiamo definire genitalità, è un promemoria della vera unione con il divino. 

Quindi Naropa dice al re di agire sempre in unione con il divino. Chi è il divino? Se conosciamo bene le tradizioni esoteriche e il tantrismo in particolare, ci rendiamo conto che il divino è tutto ciò che ancora ci resta da conoscere, il mistero che abbiamo dinnanzi. Quindi Naropa si riferisce all’unione con il mistero: lo dobbiamo tenere ben presente quando leggiamo il Kalachakra.

Quindi “Guardati dalla dispersione del seme” può far riferimento alla vera Unione Erotica, quella con il mistero. Unendosi a ciò che non è ancora conosciuto, deve agire partendo da una prospettiva di fede. Avere fede è alla base dell’atto creativo. Se il re si unisce invece al conosciuto, cioè alla propria mente – che ha un cumulo di teorie e di credenze -, in verità non genera ma rimane sterile. Non crea ma ripete.

Perciò Naropa sta dicendo al re di agire sempre in modo creativo ogni volta. Ogni volta che ripete ciò che sa, ogni volta che si unisce al conosciuto, a ciò che la mente conosce, tradisce il divino e copula con la propria mente anziché con il divino. E quindi rimane sterile, non crea nulla di nuovo.

Quindi ogni atto erotico è un atto creativo in cui il seme non viene disperso, ma serve a procreare, a portare in essere qualcosa che non è mai esistito prima e che non esisterà mai dopo. Ricordo che circa tre/quattro anni fa, forse anche prima del Covid, ho fatto una diretta sulla sessualità e sul Kalachakra, ma sono sicura di averla inserita nel libro Guerrieri Immaginali. La diretta ho fatto all’epoca è di certo molto diversa da quella di stamattina, anche se l’argomento è lo stesso. Eppure ogni volta che lo affronto è completamente nuovo. Quante dirette ho fatto negli ultimi quattro anni! Non ne ho mai fatta una uguale all’altra perchè parto dall’unione erotica con voi. Ogni volta che vi sento, mi ispirate. Ogni volta ho la pazienza e il piacere di leggere tutti i commenti che fate, di sentirvi, ascoltarvi. Tra di noi esiste un’unione erotica. 

Che cos’è l’Eros

Che cos’è l’Eros se non quell’energia che ti porta verso l’alto e che ti unisce profondamente all’altro? Quell’energia ti permette di ascoltare l’altro, ascoltando te stesso. Ti permette di conoscere l’altro, conoscendo le tue ferite e di aiutare l’altro a guarire. Solo sentendo il dolore che proviene dalle tue ferite puoi comprendere il dolore dell’altro e aiutare l’altro a guarire, solo se tu sei il guaritore ferito. Se non sei il guaritore ferito non puoi aiutare l’altro. Devi portare dentro di te moltissime cicatrici, meglio se riparate con l’oro del Kintsugi, perchè sono finestre attraverso cui può entrare la luce dell’altro e quindi conoscerlo in profondità. Ogni volta che c’è questa fusione, c’è questa unione profonda perchè ti conosco ascoltando me stessa e se riesco ad aiutarti è solo perchè porto in me tantissime ferite. 

La Storia e la Geografia sono ripetitive, ma se insegnate con grande passione possono essere uniche e irripetibili. Le istituzioni mettono sempre a dura prova la creatività e il fuoco del Drumo degli individui, ma qui non siamo in un contesto istituzionale, tutt’altro.

La diretta che sto facendo parla delle tue ferite perchè ti conosco attraverso le mie ferite e quindi riesco a narrare le tue ferite ascoltando le mie. Parlo di te nelle mie dirette perchè ti ascolto, ascoltando me stessa. E siccome tu sei sempre diverso, perchè sei una molteplicità, questo “Tu” è una coralità che cambia, perchè ogni mattina non ci sono mai le stesse persone. Il gruppo cambia continuamente e i gruppi non si formano mai per caso. C’è sempre una ragione che la mente non conosce. 

La creatività: il Kalachakra

Torniamo al Kalachakra. Il liquido maschile e femminile non deve essere mai disperso, deve sempre servire a procreare. Questo non vuol dire che dobbiamo fare un figlio ogni volta che copuliamo, vuol dire sempre agire in modo creativo. Perchè quando il tantrismo parla di unione erotica, parla della vera Unione Erotica, che è quella tra umano e divino. Dobbiamo unirci al mistero, procreare qualcosa di irripetibile. Il nostro corpo prova piacere e questo tu lo sai molto bene, tutte le volte che ti dedichi a un’attività creativa. Dipingi, scrivi, suoni, canti, passeggi nel bosco, vai a raccogliere erbe selvatiche, giochi con tuo figlio o con il tuo cane. Tutte le volte che ti dedichi a un’attività creativa, provi piacere. Il tuo organismo, tutti i tuoi organi, provano piacere. Quando il piacere è nel corpo, sei portato ad agire in modo gentile, compassionevole. La gentilezza, il piacere, aprono tutti i chakra e ci rendono capaci di accogliere l’altro, di compiere azioni virtuose, meritevoli, che ci liberano dalla Ruota del Samsara. Si fermano addirittura i venti del karma. Quando invece l’organismo non prova piacere, quando è in uno stato di assenza di piacere, allora si provano sentimenti come frustrazione, rabbia, angoscia, depressione. Allora ti viene non solo di mandare l’altro all’inferno, ma non sei più gentile, sei totalmente chiuso e non sei compassionevole, non riesci più ad accogliere l’altro. Questa chiusura ti porterà poi a compiere azioni che non ti aiutano a sciogliere il karma accumulato. 

Quando costello…

Quando costello, i miei allievi mi parlano magari sulla base di un genogramma, mi parlano dei loro antenati o sulla base di un mandala visionario. Mi parlano delle immagini più impressionanti della loro vita o sulla base di una regressione, delle loro vite passate o della loro vita onirica. Ascolto e cerco di distrarmi il più possibile. Magari bevo un po’ d’acqua, mangio un po’ del mio pane con le uvette, guardo fuori dalla finestra, ascolto gli uccellini. Poi ascolto di nuovo e mi ascolto, penso alle mie ferite e vado dentro nella profondità delle mie ferite. In quel momento qualcuno mi dice che cosa sta dicendo, io seguo il filo delle mie ferite, ascolto gli uccellini, gusto il pane, eppure sento tutto. Sono aperta, disponibile. È una mafia, avviene improvvisamente una fusione. Mi accorgo che riconosco l’altro nel canto dell’uccellino, nel sapore del pane con le uvette, del tè. Conosco l’altro nelle mie ferite, che sto ascoltando, nei pensieri che ho.

Alla fine è magia, conosco l’altro a un livello primordiale, ancestrale, il livello del mito delle origini. Ecco che allora riesco a trasportare lui e la sua storia su un piano individuale, storico, oggettivo, che poi è un piano mentale, cosmico universale, poetico e quindi mitologico. Riesco a vedere il mito che mette sulla scena della vita vivendo, sento l’eco di tutte le vicende che ha raccontato e riesco a vederle. 

Ed è lì che riesco a fare questo grande processo sciamanico, evocare gli spiriti, i numi, gli dei, le idee, gli antenati e a pacificare tutto ciò che è perturbato. Alla fine, solo alla fine di tutto questo processo, ritorno all’individuo che ho davanti dopo aver fatto questo lavoro di psicopatia, un viaggio sciamanico. L’ho traghettato attraverso i monti, l’ho portato fuori dal proprio Io, dalla propria individualità e gli ho permesso di conoscere la sua vicenda in termini mitologici, universali e non più personali. Quindi ho compiuto quello che è il grande processo della guarigione estetica e non anestetica, il processo della guarigione sacra.

Vi lascio il One Minute Immersion. Questa settimana liberati dal bisogno di conoscere l’altro perchè allontana dall’altro. Quando l’altro parla di sè, ascoltalo ascoltando le tue ferite. Ascolta l’altro partendo dall’ascolto di te stesso. Almeno per un minuto, durante lo scambio, rimani in ascolto di te stesso, delle tue ferite, dei tuoi pensieri. Entra dentro te stesso e ascoltati. Questo ti porterà a conoscere l’altro così profondamente come non lo hai mai conosciuto prima.

Morgan K Barraco

Morgan K Barraco